Storia della borsa

Storia della borsa

La borsa, dal greco “byrsa” (cuoio), nasce come accessorio prettamente maschile per contenere denaro e piccoli oggetti preziosi. I primi sacchettini in cuoio furono infatti realizzati da artigiani cuoiai o sellai per utilizzarli per la loro attività commerciale.

Le prime borse da passeggio con tracolle di catenelle o manici rigidi compaiono attorno al 1890, quando da accessorio prettamente professionale, la borsa diventa un accessorio di uso comune. Le donne in questo periodo iniziano anche a viaggiare, grazie alla diffusione dei trasporti, e questo fa nascere l’esigenza di bagagli con rifiniture e dettagli più femminili e ricercati.

Per tutto il periodo della prima guerra mondiale, le borse vengono utilizzate per spostarsi, per cui sono realizzate in cuoio robusto e sono molto grandi.
Con il finire della guerra, invece, le donne iniziano a muoversi non soltanto per viaggio ma iniziano a uscire per attività ludiche come il ballo. Questo porta alla nascita della pochette, una borsa rettangolare e squadrata, con o senza tracolle che, realizzata in vari materiali, ben si presta a accompagnare le signore nelle loro uscite e ad abbinarsi ai nuovi abiti più affusolati e accorciatisi fino al ginocchio.
Ma è nel 1926, grazie alla petite robe noire di Chanel (il tubino nero), che la borsa viene consacrata a accessorio indispensabile per completare l’outfit femminile.
immagine in bianco e nero di una borsa
Negli anni trenta, arrivano modelli diventati ormai intramontabili e iconici come la trousse, realizzata in metallo o pellami preziosi come coccodrillo o tartaruga, per contenere la cipria e il rossetto delle signore o la busta nera con la trapuntatura a rombi che ancora oggi chiamiamo semplicemente Chanel. Sempre in questi anni Gucci presenta la sua nuova borsa ispirata all’equitazioni decorata con le l’inconfondibile banda verde e rossa e Hermès propone il secchiello, una borsa capiente e pratica ideale per accompagnare le signore nel loro tempo libero. Le donne iniziano a fare sempre più attenzione al loro outifit e a differenziare la borsa nell’arco della giornata: le borse da giorno sono pratiche e capienti e vengono abbinate al colore degli abiti, mentre per la sera si prediligono borse piccole, preferibilmente realizzate con lo stesso tessuto dell’abito o con pellami preziosi e arricchite da strass e paillettes.

Nel periodo della seconda guerra mondiale, le donne hanno la necessità di avere borse capienti, per fare la spesa o andare in bicicletta, ma che diventino grandi contenitori nel momento in cui occorre sfollare o darsi alla fuga; nascono, quindi, borse in materiali meno pregiati e costosi usati fino ad allora per i cappelli, come l’ecopelle (cuoietto o similpelle), il feltro o tessuti come la canapa, il lino o la seta.

Con il finire della guerra, anche per dimenticarsi degli orrori vissuti, ci si concentra fortemente sulla moda e la vita mondana e la borsa arriva all’apice della sua importanza.
Le dive cominciano a fare tendenza e nascono in questo periodo borse iconiche come la “kelly”, borsa rigida con chiusura a lucchetto realizzata da Hermès, indossata nel ’56 da Grace Kelly. Indimenticabile anche Audrey Hepburn con indosso le borse di Gucci o Jacqueline Kennedy con la borsa rettangolare con la chiusura a forma di H. Assistiamo al ritorno di un’immagine di donna elegante e formale e, anche per questo, tornano in auge le pochette coordinate con l’abito.

Gli anni sessanta sono un tripudio di proposte e novità, ci sono borse rigide e strutturate come bauletti e cartelle o borse pratiche e con tante tasche, cerniere o soffietti da indossarsi anche a tracolla. Si sperimentano vari materiali per la borsa da giorno come plastica, paglia e tessuto in fantasie floreali, a righe o a pois, mentre per la borsa da sera si utilizzano pellami dorati o tessuti pregiati decorati da perle e strass.

La borsa diventa sempre più elemento indispensabile nell’outfit femminile, non un semplice contenitore, ma parte integrante dell’immagine di una donna.