
Le borse sono i nuovi gioielli
Secondo il New York Times “le borse sono i nuovi gioielli”. Facile intuirne il motivo: niente è capace di far sentire una donna attraente e sicura di sé più di una nuova borsa. E’ l’accessorio perfetto, in grado di trascendere persino le mode – un’icona è per sempre – e gli eventuali cambi di look (e di taglia)
E pensare che la borsa nasce come accessorio maschile! Infatti, essendo utilizzata fin dalla Preistoria per trasportare il denaro (o il suo equivalente), era spesso al braccio degli uomini. Il nome “borsa”, invece, diviene di uso comune solo nel XIII secolo e deriva da “byrsa”, parola greca che indica il cuoio – forse perché le prime borse erano confezionate proprio con questo materiale. Le più antiche testimonianze della lavorazione della pelle risalgono al XII secolo, in Toscana. Si trattavano pellami più resistenti, dati dalla concia di animali come manzo e bufalo, e pellami più raffinati, derivanti da vitelli, capre, camosci. Risalgono a questo periodo borse quali le scarselle, da portare appese al collo e alle cinture (antenate dei marsupi), e le bisacce, sacche da viaggio usate dai messi e dai pellegrini. Negli stessi anni anche gli artigiani veneziani lavoravano il cuoio, realizzando vari prodotti, da quelli per il denaro a quelli per i piccoli oggetti quotidiani, da quelli da viaggio a quelli destinate alle merci.
Da questo momento in poi, le borse accompagnano fedelmente i cambiamenti storici, adeguandosi alle necessità di chi le indossa: per esempio, nel Medioevo sono molto apprezzate le tracolle perché lasciano libere le mani, mentre nel ‘500 la borsa si adatta al gusto dell’epoca ricoprendosi di broccati, velluti, frange, applicazioni, ricami e fiocchi. Addirittura, nel ‘600 le borse scompaiono per un periodo, dato che gli oggetti personali vengono conservati all’interno delle ricche vesti; nasce inoltre il manicotto, con la doppia funzione di scaldare le mani e di contenere piccoli beni.
La borsa ricomincia ad apparire con una certa frequenza a cavallo tra fine ‘800 e inizio ‘900, in concomitanza con la maggior dinamicità delle donne che, grazie allo sviluppo dei trasporti, iniziano a coltivare il gusto per il viaggio e l’esotico. Nascono quindi le borse da viaggio per signore, funzionali e ricche di scomparti, e varie linee di bagagli non solo pratici ma anche esteticamente ricercati. Si diffondono anche modelli da passeggio, che vanno da esemplari riccamente decorati, da appendere in vita con catenelle, a varianti più moderne, con i manici. E’ il periodo della Belle Epoque, che tuttavia finisce in fretta quando scoppia la Prima Guerra Mondiale; in questa età buia si vedono prevalentemente ampie borse in cuoio robusto che accompagnano le donne nelle attività fuori casa.
“Duecento anni fa, il ruolo della donna era in gran parte domestico e essa teneva le sue cose nelle tasche e pieghe dei suoi vestiti anziché in una borsa. Ma, come le donne hanno cominciato a lasciare la casa, sia per il tempo libero che per il lavoro, le borse sono diventate un modo utile di portare i loro beni”.
Caroline Cox, autrice di “Bags. An Illustrated History”
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